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La Rivoluzione Sostenibile

Lo scenario di oggi non è di certo quello immaginato negli anni Settanta, neanche negli Ottanta e qualcuno ancora non c’era arrivato neanche negli anni Novanta a vederci chiaro.
Nei film gli anni Duemila viaggiavano su navicelle spaziali e il mondo era popolato da cyber-umani, ma mentre si avvicinavano con passi da gigante si è iniziato a capire che l’immaginazione cinematografica era andata un po’ troppo oltre. Così tra collassi italiani e unioni europee le connessioni iniziano a farsi veloci e alle soglie dei Novanta si punta sui pronostici. Esperti di economia, politica, tecnologia, sociologia si sono lanciati più e più volte in previsioni sbagliate, eccessi di ottimismo e di pessimismo sono poco reali, perché la tecnologia ancora non ci salva la vita, è solo molto “social”, e i problemi sebbene enfatizzati, non sono molto diversi da quelli di trenta anni fa.

C’è sempre però chi sa vedere oltre. Riemerge tra le mani un libro del 1993 che tutti dovrebbero conoscere. Tre scienziati-veggenti direttamente dal MIT di Boston, quando ancora nessuno cavalcava l’onda dell’”Eco-sostenibilità”, scrivevano Oltre i limiti dello sviluppo. Dennis e Donella Meadows e Jorgen Randers capiscono anticipatamente che nel mondo potrebbe prendere forma una “rivoluzione di sostenibilità”, e questa visione venti anni fa ancora confusa, magari anche additata come fantasiosa, sta oggi iniziando finalmente a prendere vita. Non vi aspettate grandi notizie o multinazionali che cambieranno stile di produzione, perché come avevano sempre intuito i tre scienziati questa rivoluzione, come le altre nel passato, non sarà pianificata o regolata, nascerà dal basso da piccoli accorgimenti che giorno dopo giorno faranno la differenza e verranno dalla massa non da singoli individui. Per favorire il processo immaginativo loro hanno stilato un elenco di consigli per il futuro ancora oggi innovativi (che vi invitiamo a leggere nel libro) e auspichevolmente scrivono: «se avverrà, la rivoluzione della sostenibilità sarà organica ed evolutiva: sorgerà dall’immaginazione, dall’intuizione, dagli esperimenti e dalle azioni di miliardi di individui».
La nostra esistenza è legata in maniera intrinseca con l’ambiente, ma la miopia e un’indomita pigrizia ci impediscono di agire e solo quando i nostri sensi sono infastiditi perché il problema si è già presentato iniziamo a muoverci. Con la consapevolezza che abbiamo ora, e se necessario indossando un paio di occhiali, è fondamentale nell’era della complessità fare qualche passo indietro e ritornare alla semplicità. Perché la “sostenibilità” è semplicità. Energia da fonti rinnovabili, riciclo dei materiali, agricoltura rigenerativa, non è niente di nuovo, ci sono sempre stati. La convinzione, nonché speranza, è che tutto questo si sia già rimesso in moto e che tutto ciò che occorre sia solo un’amplificazione. Spesso accade che le nostre paure entrino nella nostra realtà, Slavoj Žižek scrive a riguardo sugli avvenimenti dell’11 Settembre, già molto tempo prima caricati di un investimento libidinale: «non è successo che la realtà sia entrata nella nostra immagine, ma che l’immagine sia entrata e abbia sconvolto la nostra realtà».

E se per una volta non entrasse la paura nella nostra realtà ma il pensiero positivo?

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